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Sistemi di accumulo dell’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico: in Italia installazioni oltre il 333% nel 2022

Il 2022 ha registrato in Italia una crescita esplosiva della vendita e dell’installazione dei sistemi di accumulo dell’energia elettrica prodotta da impianto fotovoltaico (energy storage o SdA), con un incremento del 333% rispetto all’anno precedente. 

Questi dati sono il risultato dell’analisi e del report “OSSERVATORIO SISTEMI DI ACCUMULO” di ANIE Federazione, che raccoglie e rappresenta le aziende elettroniche ed elettrotecniche italiane

 

Dati 2022 dei sistemi di accumulo

Al termine del 2022, il numero di sistemi di accumulo installati in Italia ammontava a 227.477, con una potenza complessiva di 1.530 MW e una capacità massima di 2.752 MWh

A questi numeri si aggiungono i 60 MW e i 250 MWh degli impianti di Terna.  Rispetto all’anno precedente, si è registrato un notevole aumento delle installazioni, passando da una media di 3.000 unità/mese nel 2021 a una media di 13.000 unità/mese nel 2022, pari ad un aumento del 333%.

La tecnologia più utilizzata è quella di batterie al litio, che rappresenta il 99% del totale, seguita da quella a base di piombo (0,6%). Si contano anche 221 batterie a volano e 198 supercondensatori.

La maggior parte dei SdA ha una capacità inferiore ai 20 kWh, con una netta prevalenza dei sistemi compresi tra 5 e 10 kWh (35%) e quelli tra 10 e 15 kWh (33%).

Il 99,9% dei SdA è collegato ad un impianto fotovoltaico, di cui il 99,6% è di taglia residenziale; questo sottolinea l’importanza crescente dell’autoconsumo e della produzione di energia pulita.

La Lombardia è la regione con il maggior numero di sistemi di accumulo installati, con 47.262 unità per una potenza di 301 MW e una capacità di 542 MWh. Seguono il Veneto, con 33.106 SdA per 214 MW e 426 MWh, e l’Emilia-Romagna, con 22.886 SdA per 163 MW e 269 MWh.

Questi dati evidenziano un trend di diffusione dei sistemi di accumulo sempre maggiore in Italia, soprattutto in alcune regioni. L’adozione di queste tecnologie rappresenta un’opportunità per la transizione ecologica verso un sistema energetico più sostenibile e decentralizzato, oltre che un investimento volto ad utilizzare l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico anche in momenti in cui manca il sole, come durante la notte o le giornate piovose. 

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Analizziamo i dati del 2022: cosa possiamo

In tutte le regioni italiane si registra una crescita delle installazioni nel 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 

Il 2022 ha visto quindi un vero e proprio boom delle installazioni di sistemi di accumulo, grazie soprattutto alla possibilità di usufruire della detrazione fiscale abbinata alla cessione del credito. 

Il super bonus con l’aliquota del 110% ha rappresentato un fattore trainante degli investimenti nel settore degli impianti di accumulo, anche se   la detrazione del 50% ha comunque contribuito in modo significativo a raggiungere questo risultato, grazie alla cessione del credito che si è dimostrata uno strumento efficace. La crescita del mercato degli impianti di accumulo nel 2022 si è concentrata soprattutto negli impianti fotovoltaici residenziali, dove il tasso di installazione di sistemi di accumulo è aumentato significativamente, passando dal 47% del 2021 al 67% del 2022. 

Tuttavia, con il blocco della cessione del credito istituito dal Decreto Legge n. 11 del 16 Febbraio 2023, le previsioni per il 2023 sono state riviste al ribasso. 

Si prevede infatti che il rallentamento riguarderà soprattutto i nuovi investimenti, mentre si raccoglieranno i frutti degli investimenti già in corso prima dell’entrata in vigore del decreto, qualora si sbloccasse la possibilità di cedere il credito agli istituti finanziari. 

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Nel suo report ANIE sottolinea inoltre la necessità di evitare i cosiddetti “stop&go” normativi per non mettere a repentaglio la pianificazione degli investimenti delle imprese e la loro sussistenza.

Sul fronte degli investimenti in accumuli di taglia medio-piccola, una spinta potrebbe arrivare dai prezzi di mercato dell’energia elettrica e dalla disciplina dell’autoconsumo diffuso, anche se manca ancora il decreto ministeriale per l’attuazione dell’art. 8 del D.Lgs 199/2021. Per gli accumuli di grande taglia, la situazione è di completo stallo. 

Si attendono ancora i provvedimenti attuativi per l’implementazione dell’art. 18 del D.Lgs. 210/2021, mentre l’Europa chiede maggior tempestività nelle azioni per la transizione energetica. 

In Italia, i ritardi accumulati nella definizione di un quadro normativo completo e stabile nel tempo non favoriscono il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel Piano Nazionale Iintegrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che risultano ancora lontani. 

È quindi necessario accelerare il processo di attuazione delle norme per dare impulso al settore degli accumuli e contribuire alla transizione verso un sistema energetico sempre più sostenibile e decentralizzato.

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