Ondate di calore e fenomeni metereologici estremi: quanto siamo pronti all’impatto del cambiamento climatico sulle reti elettriche europee?
La saggezza popolare, mutuata nei moderni slogan pubblicitari, dice che prevenire è meglio che curare.
In piena epoca di transizione energetica, questo principio assume un significato ancora più urgente per le infrastrutture elettriche europee.
Secondo un recente documento strategico di Eurelectric, l’Associazione che rappresenta il settore elettrico in Europa con la mission di guidare la transizione energetica europea, è giunto il momento di rafforzare la capacità di resistere agli effetti del clima estremo; rinviare ancora significherebbe pagare, in futuro, un prezzo molto più alto in termini ambientali, sociali ed economici.
Quali sono i segnali d’allarme già presenti?
L’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi sta mettendo in seria difficoltà la rete elettrica continentale. Oltre agli impatti sulle persone, il caldo e altri fenomeni estremi stanno sottoponendo le infrastrutture elettriche a uno stress senza precedenti.
Eurelectric avverte che stiamo arrivando a un punto di svolta per i gestori dei sistemi di distribuzione (DSO): bisogna agire ora per accrescere la resilienza delle reti agli effetti climatici, prima che diventino impossibili da gestire.
Cosa raccontano i casi reali? L’interessante e propositivo esempio italiano
Nel documento dell’Associazione vengono riportati diversi esempi significativi; uno in particolare riguarda un caso italiano interessante e positivo.
Il report segnala come E-Distribuzione, società che gestisce la rete in gran parte del paese, abbia risposto ai disagi causati dai blackout dell’estate 2023, verificatisi in particolare nella provincia di Catania, con un piano di interventi mirati.
Dopo aver condotto un’analisi dettagliata degli eventi, l’azienda ha infatti avviato una serie di investimenti strategici, come la sostituzione di porzioni vulnerabili della rete interrata di media tensione con cavi senza giunti e resistenti al calore.
Un approccio che funge ora da modello per altri progetti del settore tratti di rete.
Quali indicazioni fornisce Eurelectric per aumentare la resilienza delle reti?
Il documento di Eurelectric identifica tre assi di intervento prioritari per adeguare con efficacia le infrastrutture elettriche europee al futuro che ci attende:
analizzare il livello di esposizione delle reti ai rischi climatici;
potenziare fisicamente la rete—dalle linee alle sottostazioni—contro gli eventi meteo estremi;
mettere a punto piani operativi per rispondere rapidamente ai danni quando si verificano.
Le sei proposte per una normativa più resiliente
A conclusione della propria relazione, Eurelectric avanza sei raccomandazioni per rendere il quadro normativo più adeguato allo sviluppo della necessaria resilienza energetica:
- incentivare e riconoscere le misure di adattamento climatico nelle norme nazionali;
- il prossimo piano di adattamento climatico europeo dovrebbe porre l’accento sulle misure di resilienza climatica per le infrastrutture critiche;
- i Piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC) dovrebbero essere modificati per introdurre esplicitamente una dimensione di resilienza fisica della rete;
- i criteri ambientali per le procedure di appalto pubblico dovrebbero includere un aspetto relativo all’adattamento climatico;
- le autorità nazionali di regolamentazione (NRA) dovrebbero essere esplicitamente responsabili dell’adattamento climatico delle infrastrutture elettriche;
- gli investimenti nella resilienza dovrebbero essere parte integrante dei piani di sviluppo della rete di distribuzione (DNDP).
Il futuro dell’energia è resiliente o non sarà.
Le conclusioni del documento di Eurelectric non lasciano spazio a interpretazioni: il cambiamento climatico è già una realtà concreta con cui le reti elettriche devono misurarsi ora.
Integrare la resilienza in tutte le fasi della gestione, dalla mappatura, alla progettazione e alla regolamentazione, è una necessità imprescindibile per garantire un sistema energetico solido, accessibile e in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione.