Nel contesto climatico attuale, caratterizzato da un incremento sia nella frequenza che nella severità degli eventi metereologici estremi, la progettazione di impianti fotovoltaici in grado di essere più resistenti che in passato a tali fenomeni è diventata una necessità concreta.
Un esempio significativo è rappresentato dalle grandinate, spesso causa di danni ingenti per il settore del solare.
Secondo quanto analizzato da kWh Analytics nel Solar Risk Assessment 2025, pur rappresentando solo una minima parte degli incidenti, le grandinate incidono per oltre il 70% sul valore economico totale delle perdite.
La grandine: una minaccia concreta per il fotovoltaico
Secondo l’European Severe Storm Laboratory, solo nel 2024 si sono registrati oltre 10.000 episodi di grandine, il dato più elevato mai rilevato dal database europeo.
Analisi condotte da enti di ricerca evidenziano che la quasi totalità degli impianti fotovoltaici (oltre il 99%) si trova in zone dove la probabilità annuale di eventi di grandine con chicchi superiori a 5 cm è di più del 10%. Anche se questo dato si riferisce a un’area geografica ampia e non al singolo impianto, sottolinea chiaramente l’importanza di adottare strategie di protezione adeguate.
Quali sono le strategie per rendere il fotovoltaico più resiliente?
Una pianificazione attenta è il primo passo per difendere un impianto dagli eventi estremi.
E’ fondamentale infatti eseguire un’analisi specifica dei rischi meteorologici per il sito interessato, basandosi su dati meteo locali e su strumenti previsionali probabilistici.
In questo modo è possibile valutare scenari potenziali, stimare l’impatto economico di eventuali danni e scegliere soluzioni tecniche che ne riducano l’effetto.
Ad esempio, l’impiego di pannelli dotati di vetro di maggiore spessore può aumentare la resistenza meccanica alle grandinate.
Alcuni studi riportano che le rotture dei vetri – dovute anche alle modifiche progettuali dei moduli più moderni – costituiscono fino al 10% dei guasti rilevati sugli impianti, segnalando la necessità di una maggiore cura nella selezione delle componenti.
Difesa attiva: sistemi integrati e monitoraggio in tempo reale.
Oltre ai materiali, anche i sistemi dinamici di protezione possono fare la differenza per impianti di grandi dimensioni.
Un esempio è offerto dai tracker solari motorizzati ad alta velocità, capaci di modificare rapidamente l’inclinazione dei pannelli per ridurne l’esposizione diretta in caso di grandine imminente.
Grazie ai moderni servizi di previsioni meteo in tempo reale, è possibile attivare automatismi che mettono i tracker in modalità di “protezione”, riducendo al minimo i danni potenziali.
In alcune aree questo tipo di soluzione ha già dimostrato la propria efficacia: in Texas, l’adozione di misure simili ha consentito una notevole riduzione – fino al 72% – dei costi assicurativi per alcuni impianti fotovoltaici.
L’uso dell’intelligenza artificiale apre nuove opportunità anche nella protezione degli impianti solari, con sistemi di analisi predittiva sono già in grado di leggere dati climatici storici e in tempo reale per identificare rischi potenziali con grande precisione.
La pianificazione resta l’elemento chiave.
La chiave per proteggere un impianto fotovoltaico resta sempre una fase di progettazione consapevole e informata.
Ogni sito presenta caratteristiche specifiche e, di conseguenza, diversi fattori di rischio. È necessario quindi condurre un’analisi preliminare per individuare le soluzioni più adatte e creare impianti realmente resilienti.
Che si tratti di grandine, vento o altre condizioni atmosferiche estreme, una strategia di prevenzione ben strutturata ci permette di guardare con maggiore sicurezza al futuro della produzione solare.
Investire nella resilienza del proprio impianto fotovoltaico oggi significa tutelare un valore economico sempre più rilevante e garantire continuità nella produzione di energia.