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La classificazione di luoghi a Maggior Rischio in Caso D’Incendio (M.A.R.C.I)

La classificazione di luoghi a Maggior Rischio in Caso D’Incendio (M.A.R.C.I)

 

 

La classificazione dei luoghi a Maggior Rischio in Caso D’Incendio (M.A.R.C.I) serve a indicare gli ambienti in cui il rischio che possa scatenarsi un incendio è in percentuale superiore rispetto a un luogo cosiddetto ordinario. A fare la classificazione è un tecnico specializzato che nel predisporre tutti gli interventi utili a tale pratica, deve basarsi sugli art. 751.03.1.1 e 751.03.1.2 della normativa CEI 64/8.

I rischi possono essere divisi in tre livelli: elevato, medio e basso.

  • Il rischio incendio in un luogo di lavoro (o in una parte di esso) è elevato quando nello stesso vi è la presenza di sostanze altamente infiammabili e/o per le condizioni locali e/o di esercizio sussistono notevoli probabilità di sviluppo di incendi e nella fase iniziale sussistono forti probabilità di propagazione delle fiamme, ovvero non è possibile la classificazione come luogo a rischio di incendio basso o medio.
  • Il rischio di incendio è medio quando in un luogo di lavoro (o in una parte di esso) sono presenti sostanze infiammabili e/o condizioni locali e/o di esercizio che possono favorire lo sviluppo di incendi, ma nei quali, in caso di incendio, la probabilità di propagazione dello stesso è da ritenersi limitata.
  • Il rischio incendio in un luogo di lavoro è basso quando al suo interno sono presenti sostanze a basso tasso di infiammabilità e le condizioni locali e di esercizio offrono scarse possibilità di sviluppo di principi di incendio ed in cui, in caso di incendio, la probabilità di propagazione dello stesso è da ritenersi limitata.

Secondo l’art. 751.03.1.1 il rischio relativo all’incendio dipende dalla probabilità che esso si verifichi e dall’entità del danno conseguente alle persone, agli animali e alle cose. Il tutto può dipendere da fattori come la densità dell’affollamento, dalla disponibilità di sfollamento, dalla presenza di materiali combustibili, dal comportamento al fuoco delle strutture e dei materiali impiegati nell’edificio, dall’organizzazione interna per quanto riguarda la protezione antincendio.

La norma Cei prevede tre tipi di ambienti MARCI in relazione alla causa che determina il maggiore rischio

L’art.751.03.2 evidenzia gli ambienti a maggior Rischio in caso d’Incendio per l’elevata densità di sfollamento o per l’elevato tempo di sfollamento in caso d’incendio o per l’elevato danno a persone, cose e animali.

L’art. 751.03.3 rimarca gli ambienti a maggior Rischio in quanto aventi strutture portanti combustibili. In questo caso si parla di edifici costruiti interamente in legno senza particolari requisiti antincendio, come ad esempio le Baite.

L’art. 751.03.4 comprende gli ambienti con presenza di materiale infiammabile o combustibile in lavorazione, convogliamento, manipolazione o deposito quando il carico d’incendio specifico di progetto supera i 450 MJ/mq.

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